Categoria: 60cc Easykart
L’edizione del ventennale delle finali Easykart ripropone una gradita novità: il ritorno alle manche di qualificazione ed alla finale B, cosa che non accadeva ormai da alcune edizioni, per via del fatto che si sono presentati ben 39 piccoli trofeisti con grande assente Emilio Tedesco secondo nelle ultime due edizioni del trofeo nazionale. Qualifiche divise in due gruppi dei quali è stato il numero 2 più veloce in assoluto con l’ucraino di licenza italiana Andrii Kruglyk (Tsunami Mts) a segnare 55”729 con Lorenzo Sbodio (MLG) in 56”012 nello stesso gruppo2. Terzo assoluto il migliore del gruppo 1 vale a dire Gioele Girardello (Redder) in 56”079 seguito da Alex Brunner (Frasnelli) in 56”145, Andrea Marsella (CKC), Leonardo Marogna (DEM), i falchi neri Bryan Turri e Gabriel (Black Hawk), Giovanni Arrighini (Racers) ed il terzo del gruppo uno Andrea Fiocco (Redder).
Sei le hits o scontri di qualificazione che insieme alla finale B, la gara che determinerà gli ultimi 5 kartisti della finale, vanno dunque a prendere il posto delle tradizionali due manche e della pre-finale applicate nelle altre tre categorie.
Incontro A-B dominato da Kruglyk che lascia ai suoi malcapitati avversari solo il giro veloce segnato dal mezzo rookie, è passato alla 60 ad Ala di Trento, Sbodio in 55”912; per il resto poco da segnalare se non il testa-coda di Marsella al tornante destro nel secondo giro che da quarto lo ha fatto finire 16mo per la gioia del suo team manager Enrico Guidoni. Terzo dietro a Kruglyk e Sbodio è il cekio Tomas Vancik (Spirit) poi Maurizio Sanità (Abruzzo), Marogna e Valentino Gaggia (CKC).
Incontro C-D certamente più movimentato anche solo per la presenza di Antonio Cocchianella (Tsunami RT) in fondo alla colonna D alla sua prima delle tre rimonte alle quali sarà costretto nelle sue hit. Sfrutta bene l’unica chance di occupare la prima slot Girardello che va subito in testa ma dura poco visto che Brunner lo supera al rampino del lago al secondo giro mentre al quarto subisce prima l’attacco di Turri all’ingresso della omega e poi subito in uscita la doccia fredda del motore che sembra ammutolirsi per poi riprendersi ma solo quando sono sfilati gli altri 15 senza Georgiy Zasov (Tsunami RT) ha un problema simile e resta 19mo attardato di un giro. Negli ultimi tre giri lotta in famiglia tra Cuoco e Turri con Gabriel secondo dietro a Brunner ed autore del GV in 56”226 davanti a Turri, Tommaso D’Ambrosio (MLG), il cekio Milos Divic (Spirit) e Cocchianella sesto mentre Girardello è 16mo.
Incontro A-C che tende a ripetere quanto visto nel primo con Kruglyk dominatore senza avversari ma con tanto di GV in 56”087, secondo un positivo Marsella che ha fatto tesoro del precedente errore ed ha sfruttato la iella nera di Girardello fuori al quarto giro e pertanto solo 20mo. Al terzo giro Turri entra su Arrighini nella omega con il risultato di ostacolare entrambi e far passare Zasov e Girardello che prima del ritiro dovrà cedere ad Ayron Amati (Racers) sempre all’attacco della omega. Amati quinto alla fine dietro a Sanità quarto e Zasov terzo
Incontro B-D sembra essere proprio la giornata di Marogna che parte bene in testa, subisce il sorpasso al quinto giro prima di Sbodio che risupera al settimo giro al rampino del lago, e poi di Brunner per poi aggiudicarsi la volata conclusiva del nono giro già alla quadra finale: peccato che sarà penalizzato per il musetto diventando quindi settimo. Il quinto giro è stato quello più spettacolare dato che Matteo Gallo (KronoRT) e Cuoco si sono affiancati per bene all’omega con il falco nero che ha avuto poi la meglio. Unico ritirato Sebastian Micker (CZE-Spirit) mentre il suo connazionale ha chiuso quarto davanti a Gallo mentre il GV per la seconda volta è stato di Sbodio in 56”370.
Incontro A-D Confermata la supremazia assoluta di Kruglyk che si aggiudica anche la terza sfida di qualificazione sempre corredata dal GV in 55”932 anche se in realtà un brivido freddo lo hanno avuto al muretto Tsunami nel corso del sesto giro quando il motore non ha girato come nei passaggi precedenti e come ha fatto poi nei successivi. Stallo solo temporaneo dato che Brunner si è portato visivamente vicino ma non abbastanza “sotto” per minacciare il 151 ucraino. Terzo anche se penalizzato per allineamento non corretto Marsella che precede Cuoco, Gallo, Amati, Sanità, Arrighini, Andrea Lavazza (Krono Rt) e Alessio Silvestri (DEM).
Incontro B-C è il momento del riscatto di Gioele Girardello che al via conferma lo svantaggio della fila esterna dato che passa quinto dietro a Marogna, Fiocco, Vancik e Sbodio tutti scattati dal lato interno della pista, nei primi due giri è il cekio Vancik a presentarsi secondo su Fiocco che poi però al terzo passaggio esce per primo al tornante destro per cedere poi di nuovo la testa a Marogna nell’inserimento della quadra finale. Quadra finale che al sesto giro non perdona Marogna che attaccato da Fiocco resiste e “accompagnato” all’esterno dell’asfalto rientra attardato in 17ma posizione. Ne approfitta subito Girardello che nello stesso giro aveva passato Vancik e che si ritrova così meritatamente primo davanti a Turri ed allo strepitoso Cocchianella avviato dalla slot numero 20. Fiocco recupera in pista la seconda posizione già all’ottavo dei nove giri quando nel tratto rettilineo tra il tornante sinistro e la quadra finale si verifica un episodio che coinvolge Sbodio e Cocchianella con il primo che deve ricorrere alle cure dei sanitari per un lieve trauma ad una mano. Vince Girardello con tanto di GV in 56”141, secondo è Zasov che precede Valentino Gaggio (CKC) ed i ceki della Spirit Milos Divic e Philip Planeta, mentre sesto è il ragazzino sardo John Ray Tronza alla sua seconda uscita sul continente dopo il settimo round di settembre. Fiocco al contrario è stato oggetto di una decisione da parte dei commissari sportivi che lo ha posto in 13ma posizione finale.
La finale B, selettiva a metà dato che dei 10 partenti i primi cinque avranno la possibilità di partecipare alla finale, inaugura la serie delle dirette streaming con una sfida decisamente internazionale dato che sono quattro i bambini della repubblica Ceca, Martin Guichen (Spirit), Matyas Vitver (SVCracing), Sebastian Micker (Spirit) e Radim Kusy (CBkart Rt), a fronteggiare sei italiani nei quali riconosciamo anche l’unica quota rosa presente ovvero Martina Pruneri (girl-power) nella casella numero sette al via. Partenza lineare con Fiocco che evita il confronto con il duo cekio Kusy-Vitver che si allunga al comando forse troppo lanciato e infatti subito al primo rampino del lago va in testa-coda Kusy che riparte nono, virtualmente escluso, davanti al parmense Gianmaria Ferretti.(MKS). Fiocco cede anche alla pressione di Micker ma solo per una tornata, la terza, in modo da ritornare dietro a Vitver e preparare la mossa vincente che arriva puntuale al settimo giro proprio là dove Kusy era andato in testa-coda cioè al rampino del lago. Kusy che dal canto suo non ha ricevuto regali dagli avversari e si è ri-guadagnato l’accesso alla finale con il quinto posto raggiunto nel corso del quinto giro ai danni di Riccardo Lorino (Racers). Le (2) penalità per la posizione irregolare del musetto non hanno inciso in maniera decisiva poiché Vitver, autore del GV in 56”612, da secondo è passato quarto e Pruneri rimane decima dietro Marco Sinis (CKC) escluso dalla finale insieme a Guichen, Ferrretti, e Lorino.
La International Grand Final Easykart della 60 inaugura la serie dei pre-schieramenti eseguiti in pista sotto i tele-obiettivi dello streaming che sembrano cercare i potenziali vincitori.
Ad eccezione del numero 131 Milos Divic (Spirit) in casella #6, gli altri bambini della cekia non sono riusciti ad emergere dato che troviamo Vancik in casella #16: non si ripeterà quindi il confronto che abbiamo avuto modo di seguire nella finale B.
In casella #1 abbiamo però l’ucraino con licenza italiana Kruglyk che per quanto si è visto sino ad ora forse può essere battuto solo da se stesso: al suo fianco il vincitore del trofeo 2021 Alex Brunner seguito da un concreto Maurizio Sanità mentre Cuoco è proprio dietro a Kruglyk. Gruppo ben condotto dalla prima fila e partenza corretta con il treno dei sessantini che perde quasi subito un paio di elementi: John Ray Tronza viene letteralmente sovrastato sul lato destro da un avversario non riuscendo così a concludere nemmeno il primo giro e rimediando in compenso una contusione alla mano destra; speriamo di rivederlo in pista nell’Easykart 2022. Un giro più tardi finisce anche la gara di Leonardo Lanza (Black Hawk) mentre il coriaceo Girardello 24mo sullo scacchiere di partenza si gira nella omega subito dopo il via e passa 28mo: grazie ad un bel recupero sarà 15mo sotto la bandiera a scacchi. Torniamo a vedere le vicende per la corona internazionale dove Brunner nella prima metà gara si impegna a fondo per entrare nella scia del primo Kruglyk mentre Turri incasellato nella #11 al via risale bene con la sequenza sesto-quarto-terzo nei primi quattro giri tenendosi ora dietro Cuoco, Sanità, Gallo e Divic. Ma è il settimo giro quello che risulta essere decisivo per le sorti della competizione: Brunner trovata la scia di Kruglyk inizia subito a puntarlo dopo il passaggio sul traguardo alla fine del giro numero 6 e trova un varco improbabile all’ingresso della omega dove induce al testa-coda Kruglyk che riparte comunque secondo dietro all’altoatesino e davanti quel tanto che basta per evitare di essere raggiunto dagli altri inseguitori. Al giro successivo è Sanità che da quarto inizia a retrocedere in 18ma posizione per poi rientrare un giro prima in parco chiuso insieme al compagno di squadra in Abruzzo karting Mattia Masciarelli. Nell’ottavo e nono giro è Divic a cercare un posto al sole con la momentanea sesta posizione che poi però non riuscirà a mantenere chiudendo 11mo sotto la bandiera a scacchi.
Il finale più sorprendente arriva però dalle operazioni di verifica e non solo quelle dei musetti: se da un lato si poteva infatti prevedere un provvedimento sull’episodio di Brunner al settimo giro quello che lascia di stucco è l’esclusione per motivi tecnici di qcolui che doveva essere il vincitore ossia Kruglyk, L’inno nazionale che suona in premiazione è quindi quello italiano per via della licenza tricolore usata dallo svizzero Bryan Turri che si ritrova primo davanti a Matteo Gallo (Krono Rt), Gabriel Cuoco (Black Hawk come il vincitore), Antonio Cocchianella (Tsunami Rt) e Leonardo Marogna (DEM). Sesto classificato Andrea Marsella (CKC) davanti a Milos Divic (CZE-Spirit), Lorenzo Sbodio (MLG), Alex Brunner (Frasnelli) autore del giro veloce in 56”102 e decimo lo svizzero Georgy Zasov (Tsunami Rt).