Categoria: 60cc Easykart
La categoria dei più giovani sembra essere ancora una volta quella che favorisce le attese di successo della compagina della repubblica ceca, così come accadde nel 2016, anche grazie alla consistente presenza numerica (11 piloti).
Ed il trofeo Alpinestars in effetti non se lo aggiudica un italiano ma quasi: Simone Principalli (Mazzotti Corse) ottiene il suo primo risultato di rilievo internazionale con il miglior tempo di 49”132 davanti a Jiri Skopalik (Spirit racing) per soli 68 millesimi e Leon Brunner (Frasnelli kart), Andrea Calabrese (MLG), Tommaso Santini (Frasnelli kart), Jindrich Pesl (CZ), il panamense Sebastian NG (Eilia kart) ed il russo Matvei Sonkin (Mazzotti) tutti racchiusi in 230 millesimi di secondo.
Le due manche di qualificazione, entrambe in versione “full wet”, confermano lo stato di forma agonistica smagliante del più giovane dei fratelli Principalli: partenza al palo e dieci giri indisturbato al comando segnando anche il giro veloce in 56”483. Calabrese, Santini e Pesl se la vedono tra loro ben distanziati di circa quattro secondi mentre Brunner compie un errore al secondo giro che gli fa perdere la bellezza di 11 posizioni da terzo che era: concluderà, ironia della sorte, undicesimo. Unico ritiro quello di Jiri Svoboda (HKC Akademie) a due tronate dal termine. Concreto quest’oggi Marco Barbaglia (Krono rt) che quinto precede la coppia di russi Sonkin e Oleg Klyukin (Abruzzo karting). Si perdono invece nella giornata uggiosa NG e Skopalik che perdono man mano posizioni fino a chiudere rispettivamente ventisettesimo e ventottesimo.
Seconda manche con replica del rosso-crociato: partenza al palo e dieci giri di dominio stavolta senza la dote del giro veloce e con l’arrivo in volata su Calabrese per soli 48 millesimi di secondo. Il giro veloce in 56”186 lo ha segnato Barbaglia nella sua rincorsa alla quarta posizione che in effetti aveva sotto la bandiera a scacchi davanti a Santini ma che ha dovuto cedere per effetto dei 3 secondi di penalità proprio a Tommaso. Terzo il ceco Pesl e poi ancora una volta i due new baby russi dietro a Santini stavolta con ordine invertito rispetto alla prima manche cioè Klyukin davanti a Sonkin; ottavo Brunner mentre Dylan Turri si ferma nel secondo giro e sarà l’unico ritiro.
La domenica mattina tutti i warm-up si disputano con pista bagnata e la 60 si ritroverà ad essere l’unica categoria che disputerà la pre-finale in condizioni pienamente wet. Non sappiamo se sarà stato questa situazione a dare un ulteriore vantaggio al massimo protagonista delle finali internazionali 2018 fatto sta che Simone Principalli allo “zero assoluto” delle qualifiche aggiunge uno splendido successo nei 12 giri della pre-finale pur con la sensazione che qualcosa possa cambiare: la partenza lancia infatti Calabrese al comando della gara dove resterà, almeno virtualmente per via dei dieci secondi di penalizzazione in partenza, per ben 10 tornate. Evidentemente Principalli si è reso conto di essere più veloce e lo ha superato ugualmente pur se gli inseguitori più vicini, Santini e Pesl, erano a debita distanza. Più indietro il gruppo composto dai russi Klyukin e Sonkin e dai ceki Purls e Skopalik (sì proprio lui dalla casella numero 16) dà spettacolo finendo quasi nell’ordine distaccato dai primi quattro. Anche il panamense NG recupera posizioni nella seconda parte di gara visto che in partenza era diciottesimo e per completare questa azione sigla anche il giro veloce in 56”295. Per effetto della penalità Calabrese risulta ottavo ma le notizie peggiori non sono per lui bensì per il vincitore: al rientro nel parco chiuso manca infatti il copri-catena al suo Easy ed il regolamento al riguardo è essenzialmente semplice: esclusione dalla classifica della gara e quindi partenza dalla casella numero 32 in finale, l’ultima, per il dominatore indiscusso del week-end dietro anche ai ritirati Jan Cermak (Spirit), Jiri Svoboda (HKC Akademie) e Nicolò Manassero (Quirci rt).
Ancora una volta la finale della 60 propone un andamento da incertezza assoluta: iniziamo a dire che, dopo Santini in pole non soltanto per demeriti altrui, gli italiani a seguire sullo scacchiere di partenza sono entrambi in quarta fila e sono Calabrese e Brunner con Barbaglia subito dietro di loro. In partenza colgono bene l’attimo i ceki con Pesl che conduce al primo passaggio ma che si ritirerà per guasto poco dopo al terzo giro e Skopalik che invece resiste al russo Sonkin sino al quarto giro. Sonkin a sua volta non riesce ad arginare la progressione inarrestabile di Calabrese che quinto al primo giro riesce a trovare il varco giusto al tornante centrale nel corso del sesto giro portandosi al comando. Comando che non lascerà più sino al termine del giro numero 14 quando riceve per primo la bandiera a scacchi del direttore di gara con un vantaggio di quasi due secondi costruito anche grazie alla contesa sviluppatasi alle sue spalle per gli altri due gradini del podio. Sonkin infatti ha dovuto subire la pressione di Santini per ben cinque giri al termine dei quali Tommaso passa secondo e sembra voler tentare di raggiungere Calabrese e proprio questo tentativo gli sarà fatale perché nel 14mo ed ultimo giro viene risuperato da Sonkin ma anche dal panamense Sebastian NG che corona così il suo bel recupero dalla quinta fila propiziato anche dal suo giro veloce della gara in 49”375 al nono passaggio proprio al culmine del suo rientro sui primi tre. Santini finisce così quarto davanti a Skopalik che dopo aver abbandonato la prima posizione si è ben assestato in quinta dalla quale non si è più allontanato precedendo il secondo russo Klyukin, Simon Rechenmacher (Frasnelli kart) Pesl, Marco Butti (DEM competition) e Brunner decimo. Una nota di merito va al titanico Simone Principalli che nel breve volgere dei 14 giri di gara ha recuperato sino alla tredicesima posizione (quindi +19) affrontando le ben note difficoltà di una partenza nella mischia e superando proprio all’ultimo giro l’unica quota rosa Karolina Vancikova (Spirit racing). Infine alla cerimonia di premiazione si è dato spazio al fatto che in realtà avrebbero dovuto essere almeno 33 i partecipanti a questa finale: lo sfortunato Francesco Astone però ha dovuto rinunciare per via dello spettacolare incidente del giovedì mattina che ha richiesto il suo ricovero in elisoccorso a Firenze. Auguri di pronta guarigione Francesco ed arrivederci al 2019!