Categoria: 100cc Easykart
La chiusura di stagione dei centisti è un vero e proprio scontro diretto tra i maggiori protagonisti del trofeo nazionale, Puccetti, Moretti e Gnecchi e gli specialisti della repubblica cieca guidati da Kowalski con Antos e la Jandova mentre è più che altro un outsider il britannico Lilley dopo il passaggio di categoria dalla 60 Easy.
Si aggiudica il Trofeo Alpinestars il rosso ragazzino della Emilia Kart: 44”658 è il crono di Adam che mette in fila Puccetti (Mazzotti) per 80 centesimi e le sorprese rappresentate da Leonardo Principalli (Mazzotti) per 86 millesimi e da Alessandro Calderari (Krono RT) per 87 millesimi. Alle loro spalle si qualificano Gnecchi (MLG), Martin Antos (Spirit Racing) e Mattia Moretti (MLG). Buon decimo tempo per il panamense della Emilia Kart Patrick Gillette mentre il britannico Lilley è 14mo, Michelle Jandova 16ma, Jiri Zbozinek 17mo, Tomas Novak ventesimo e Melanie Klausova a chiudere 22ma.
La mattinata del sabato rispetta pienamente le previsioni meteo e la 100 si ritrova nel più tradizionale dei dilemmi che affliggono il motorsport: pista non troppo bagnata in assenza di pioggia e con un filo di vento tanto da pensare almeno l’azzardo delle gomme lisce. Nessuno si convince a tanto ad eccezione di Novak (HKC Akademie) che dalla casella numero 20 sembra non aver fatto un grande affare finendo 19mo, in realtà ha segnato il giro veloce in 51”175 e se non fosse stato per il dritto alla prima curva al quarto giro, dove ha perso circa 20 secondi per rimettere in pista le ruote motrici, sarebbe sicuramente finito almeno nei primi 10. La davanti Kowalski sfrutta bene la partenza al palo ma ben presto, terzo giro, cede il passo al connazionale Antos ed a Principalli che a sua volta al quinto giro inizia a cedere posizioni su Moretti per poi terminare alla fine ottavo davanti a Gnecchi evidentemente non a suo agio sul bagnato. Intanto va notato il recupero di Lilley sul bagnato che è stato preso a riferimento da Kowalski per risalire in classifica: l’idea è buona ma poi il cekio non riesce a rimanere quarto dietro all’inglese e scivolerà in settima posizione preceduto da un attento Puccetti, un concreto Filippo Vismara ed il positivo Luca Stefanoni (AWracing) con un bel +9 rispetto al via. Purtroppo si è fermato nel corso del nono giro Alessandro Calderari mentre era saldamente inserito nella top ten, ottavo per la precisione, e quindi relegato all’ultima casella dello scacchiere di partenza della manche successiva.
La seconda manche del pomeriggio al contrario non pone minimamente l’interrogativo sulle gomme da usare dando quindi speranze concrete agli specialisti dell’asfalto bagnato che si ritrovano a lottare con i favoriti al successo finale. Tra questi partenza imbattibile per la fila esterna guidata da Moretti che si presenta la comando già al primo tornante seguito proprio da Puccetti che tiene a bada Antos e Gnecchi fino giusto a metà gara quando la coppia italo-ceca lo supera per poi scambiarsi le posizioni al passaggio successivo. La discesa del toscano della Mazzotti non è però finita perché stanno rinvenendo forte il britannico Lilley, giro veloce in 54”935 sotto la bandiera, il vivace Filippo Vismara e Michelle Jandova che finiranno nell’ordine davanti a Puccetti con Antos quinto davanti alla connazionale. Sempre a proposito dei rappresentanti della repubblica ceca l’unico assente all’arrivo è il protagonista mancato della prima manche, Novak, che in realtà non si è nemmeno schierato; l’altra sorpresa della manche 1 è Stefanoni che stavolta commette un paio di errori al secondo ed al 14mo giro che lo costringono alla 15ma posizione in classifica a precedere una sull’acqua positiva Melanie Klausova. Traguardo che ha visto il passaggio del vincitore Moretti con un vantaggio incolmabile su Gnecchi e tutto il resto degli avversari ma non tale da neutralizzare la penalità di 10” inflitta in partenza con il risultato di essere quinto tra Antos e Jandova ma sempre ben davanti a Kowalski solo ottavo in queste condizioni. Condizioni che rendono difficile anche il recupero di Calderari che giungendo tredicesimo segna comunque un +9 rispetto allo scacchiere di partenza.
La pre-finale assume quelli che si riveleranno essere i contorni del risultato alla fine dei 18 giri già dalla partenza: impeccabile la prima fila con Antos che precede Puccetti, attento a non farsi penalizzare sopravanzando Martin in allineamento che è primo, seguono Kowalski, Gnecchi (suo il giro veloce in 46”618), Nicola Visani, Filippo Vismara e Jandova mentre Moretti si fa intrappolare a centro gruppo. Dura poco la gara al top di Michelle poiché al secondo giro va in testacoda al primo tornante: riparte e sarà quindicesima sotto la bandiera a scacchi. Rispetto alla classifica del secondo giro ci sarano solo un paio di variazioni: Puccetti che dopo aver seguito attentamente Antos lo supera nel corso del nono giro e Moretti che risale fino al settimo posto alle spalle di Vismara e davanti a Marco Ravera (MLG). Senza il favore della pista bagnata Lilley è tredicesimo davanti a Novak che segna un +8 rispetto al via (22mo ed ultimo) mentre Calderari si limita ad un +5 che nel suo caso vale l’ingresso nei primi dieci grazie alla nona posizione assoluta.
Se nella pre-finale si era visto un Puccetti risoluto, determinato ed emotivamente stabile nella successiva gara più importante, la finale, ha sfoderato le stesse doti all’ennesima espressione lasciando agli avversari, tutti di ottimo livello, solo, la possibilità di inseguirlo da vicino. Già dalla partenza, lineare e senza incertezze, gli avversari sono costretti ad inseguire per rimanere presto solo in tre a far parte della contesa: Antos, secondo al primo giro, Gnecchi dal secondo al nono e Kowalski dal decimo al ventesimo, ed ultimo, con tanto di giro veloce in 44”929 stabilito poco dopo aver superato Gnecchi, fase di gara in cui stava profondendo tutti gli sforzi per resettare il distacco da Puccetti e contendergli lo scettro internazionale. Ed è qui che Damiano ha dimostrato di avere imparato bene i consigli del suo coach (campione del mondo 2018) tornando a girare più forte di Kowalski e tagliando il traguardo da vincitore con un margine esiguo ma sufficiente per evitare la volata sul traguardo (233 millesimi). Il resto della gara ha visto i tradizionali duelli favoriti qui a Siena dagli incroci di traiettoria piuttosto che dalla larghezza del tracciato: fatto sta che dietro al terzetto Puccetti-Kowalski-Gnecchi assoluto protagonista e racchiuso in meno di un secondo sul traguardo, gli altri hanno dovuto mollare il colpo, come Antos quarto, oppure non sono stati in grado di tenerlo come Moretti quinto entrambi ben staccati dai primi tre. Diversi gli abbandoni, tanto per cambiare Jandova al secondo giro, Nicolò Menapace (Frasnelli kart) al dodicesimo, Novak al diciottesimo e lo sfortunato Calderari addirittura all’ultimo passaggio dopo che era anche riuscito a “vedere la luce” del sesto posto dietro a Moretti solo due giri prima mentre era in lotta anche con Vismara penalizzato di 5 secondi mentre Marco Ravera ne ha beccati ben 10. Visani rimane allora sesto davanti Vismara, Gabriele Cazzaniga (Feroce Mts), Fabio Riccadonna (DEM competition) e Lilley a chiudere la top ten.